90 x 160 cm
olio su tela 2008
Il balzo compiuto dal ghepardo per superare un capitello ionico
(la cui texture ricorda il design postmoderno) si svolge
in un contesto artificiale, enfatizzato dalla presenza di neon*
che riproducono la sequenza dei numeri Fibonacci (dal nome del
matematico pisano del Trecento Leonardo Fibonacci, che li formalizzò per descrivere la crescita riproduttiva di una coppia di conigli in cattività).Nella composizione di questo quadro ho cercato di seguire le riflessioni del pittore inglese Francis Bacon: “Vogliamo qualcosa di nuovo. Non un realismo illustrativo, ma un realismo che scaturisca dall’invenzione di un modo effettivamente nuovo
di bloccare la realtà in qualcosa di completamente arbitrario”.
*
Libera citazione dalle opere di Mario Merz, che realizzò, nel corso degli anni, una serie di installazioni nelle quali l’elemento centrale era la rappresentazione della serie dei numeri di Fibonacci realizzati col neon.
Il giglio di mare (Pancratium maritimum) nel nome e nella leggenda evoca la forza, è in realtà oggi un’entità fragile e minacciata di estinzione e per questo inserita nella Direttiva 43/92/CEE 2110 e 2210.
Sovraffollamento delle spiagge, transito, calpestio, accessi liberi e incontrollati, stazionamento sulle dune, solchi lasciati dai veicoli e spianamenti cambiano irrimediabilmente
le caratteristiche e i delicati equilibri dell’ambiente di mezzo, quello di spiaggia, tra la terra e il mare. Solo un balzo può salvarlo.